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Detrazioni Fiscali: Superbonus 110%

Superbonus 110%: Detrazioni Fiscali e Riqualificazione Energetica

 

Ecobonus 110%: la guida definitiva

 

Già erano ben note tra gli operatori del settore le preesistenti detrazioni fiscali per i lavori di Efficientamento e Riqualificazione Energetica al 65%, per le ristrutturazioni edilizie al 50%, e per l'adeguamento sismico degli edifici.

Ma, ad oggi, con il "Super Ecobonus 110%" (o Sismabonus) il legislatore ha voluto dare un enorme impulso in tali settori, in quello che è stato da alcuni reclamato come "Green New Deal"

Il Decreto Rilancio (D.L. 34/2020 così come convertito nella Legge n. 77/2020), infatti, ha stabilito una super detrazione del 110% sugli importi spesi in talune tipologie di interventi, inserendo al contempo la possibilità della Cessione del Credito alle imprese esecutrici o illimitatamente a soggetti terzi, tra cui gli istituti bancari. Rendendo di fatto gratuita, per il cliente, la possibilità di effettuare i lavori. E' prevista, infatti, la possibilità dello sconto in fattura, con cui le aziende (almeno quelle che decidano di aderire alla cessione del credito) si faranno carico dei costi di realizzazione, per poi provvedere esse stesse a scontare il credito con il fisco, oppure a cederlo a loro volta.

Tutto bene, quindi. Ma, all'atto pratico, in cosa consistono nello specifico le agevolazioni del Superbonus? E quali requisiti/limiti bisogna rispettare? Vediamoli di seguito nel dettaglio. Qualora, invece, cerchiate un sunto completo di tutte le norme susseguitesi riguardanti l'Ecobonus/Sismabonus 110% (Decreto, Conversione in Legge, Decreti Attuativi, Provvedimento Attuativo Agenzia delle Entrate), potete tranquillamente approfondirlo sul nostro specifico articolo.

 

 

Quali sono gli interventi riconosciuti?

 

Nello specifico, la detrazione fiscale al 110% spetta per tutte le spese qui di seguito elencate:

 

  • Interventi per il miglioramento delle prestazioni degli involucri dell'edificio (coibentazioni - pavimenti - coperture - cappotti termici, ad esempio eseguendo lavori di ristrutturazione della facciata applicando contestualmente il cappotto esterno), ma solo se intervenendo almeno sul 25% della superficie lorda disperdente dell'edificio e se i materiali isolanti rispettano i requisiti dettati dal Decreto Ambiente del 2017 - 
    Il tetto massimo di spesa per tali interventi è di 50'000 Euro per ogni Unità Immobiliare (inizialmente previsto in Euro 60'000 nel Decreto Rilancio, è stato poi ridotto ad Euro 50'000 nella Conversione in Legge);

 

  • La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale/estiva/produzione di acqua calda sanitaria, (in caso di edifici centralizzati, i nuovi generatori potranno essere del tipo a condensazione ad alta efficienza pari almeno alla classe A, a pompa di calore, geotermici, o ibridi; in caso di edifici unifamiliari, i generatori potranno essere anch'essi a pompa di calore, geotermici o ibridi) -
    Il tetto di spesa per tali interventi è pari a 30'000 Euro per Unità Immobiliare, se casa indipendente (20'000 Euro ad U.I. invece per condomini che abbiano fino a 8 appartamenti, 15'000 ad U.I. se ne abbiano più di 8).

 

Effettuando una delle precedenti opere "strutturali" o trainanti si acquisisce, poi, il diritto di detrarre al 110% anche le altre tipologie di intervento di Riqualificazione Energetica, detti trainati:

 

  • Pannelli solari, ad esempio anche gli impianti fotovoltaici con accumulo per le ore notturne -
    Per tali impianti il limite massimo di spesa è di 2'400 Euro per ogni kWp di potenza, e comunque entro un limite massimo di 48'000 Euro + 48'000 per i sistemi di accumulo (per questi ultimi, il costo massimo parametrico è di 1'000 Euro per kW);

 

  • Colonnine per la ricarica dei veicoli, spesa massima 2'000 Euro;

 

  • Sostituzione degli infissi (in questo gruppo rientra anche la sostituzione dei portoni d’ingresso, a condizione che si tratti di serramenti che delimitino l’involucro riscaldato dell’edificio verso l’esterno o verso locali non riscaldati e risultino rispettati gli indici di trasmittanza termica massimi richiesti per la sostituzione degli infissi): i massimali sono indicati nell'Allegato I del Decreto Requisiti Minimi, sono parametrizzati per mq e variano in base alla zona climatica. In questo caso il imite massimo di 60'000 Euro è di detrazione, e non di spesa, pertanto il limite massimo di spesa sarà pari a 60'000 Euro / 1,1 = 54'545,45 Euro (tale ultimo massimale comprende anche, qualora interessante superfici inferiori al 25% dell'involucro, anche le opere di coibentazione, che in questo caso si qualificherebbero come trainate);

 

  • L’acquisto e la posa in opera delle schermature solari di cui all’allegato M al Dlgs 311/2006 (es. pergotende), per un massimale di 230 euro al mq, al netto (quindi esclusa) iva e installazione;

 

  • L’acquisto, l'installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative, volti ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funzionamento efficiente degli impianti. Questi dispositivi devono mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici e, mediante la fornitura periodica dei dati, devono mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti e consentire l'accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale.

 

Caratteristiche, requisiti e documenti per usufruire del Bonus

 

L'agevolazione consiste quindi in una detrazione d'imposta (cedibile con sconto in fattura) spalmata su un orizzonte temporale ridotto a 5 anni, e non più 10, e già questa è una novità non da poco in quanto, venendo ridotto l'orizzonte temporale per l'ammortamento della spesa, aumenta di conseguenza l'appetibilità per l'acquisizione del credito. Le spese detraibili sono tutte quelle inerenti (quindi lavori, spese di progettazione, certificazione, asseverazione, visto di conformità, ecc) ed effettuate nel periodo dal 1 Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021 (appena prorogato al 30 Giugno 2022 per le unità immobiliari unifamiliari e al 31/12/2022 per gli immobili plurifamiliari, grazie all'approvazione del PNRR da parte dell'Ecofin - Consiglio Europeo).

Per poter usufruire del bonus, l'unità immobiliare deve essere adibita tanto a prima quanto a seconda casa (queste ultime in un primo momento escluse, poi aggiunte), nel limite massimo di due unità immobiliari per ogni persona fisica - soggetto giuridico.

Ricordiamo, inoltre, che l'eventuale nuovo impianto deve essere "a sostituzione" di uno preesistente e meno efficiente: quindi, qualora nella vostra casa non ci fosse alcun impianto di riscaldamento, ad esempio, non si potrà usufruire dell'Agevolazione per installarne uno nuovo.

 

Dal punto di vista tecnico, invece, l'agevolazione è concessa quando si eseguono interventi che aumentino in maniera sostanziale il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti, che deve essere aumentata almeno di due classi energetiche o, comunque, la massima tecnicamente possibile: tale differenza è documentabile tramite la Certificazione Energetica APE "Convenzionale" ante e post. 

 

E attenzione, ciò non è l'unico requisito, come molti erroneamente credono: al contempo si devono rispettare anche i parametri del Decreto Requisiti Minimi (Decreto Mise del 26 maggio 2015 e s.m.i.). Ma cosa vuol dire in soldoni? Tale decreto (che potete approfondire qui) prevede numerosi obblighi da rispettare sia in caso di nuove costruzioni che di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Facciamo un esempio pratico: qualora si proceda con la realizzazione di interventi di isolamento degli involucri (cappotto termico, isolamento/coibentazione coperture ecc.) la norma dell'Ecobonus prevede che per poter usufruire delle agevolazioni fiscali al 110% si debba intervenire su almeno il 25% di tali superfici. Ma, al tempo stesso, il Decreto Requisiti Minimi asserisce che gli interventi sugli involucri superiori al 50% si qualificano come "ristrutturazioni importanti", e quindi devono essere rispettati tutta un'altra serie di limiti di legge che si applicano sull'edificio nel suo complesso: non sarà sufficiente, quindi, eseguire solo il cappotto termico, ma contestualmente dovranno essere eseguiti altri lavori per "adeguare" l'edificio stesso al consumo massimo di energia previsto per legge. Rivedendo, quindi, anche gli impianti/generatori, effettuando a priori un progetto di verifica delle prestazioni minime tramite apposite relazioni di calcolo, ed inserendo obbligatoriamente anche la produzione di energia da fonti rinnovabili (pannelli solari termici per l'acqua calda sanitaria e pannelli solari fotovoltaici).

Altro esempio, nella realizzazione del cappotto bisogna effettuare il calcolo delle stratigrafie per stabilire le proprietà e spessori minimi del materiale isolante, al fine di rispettare i valori minimi di trasmittanza delle tabelle ministeriali; o ancora, realizzare un impianto che abbia dei valori minimi di efficienza, pena il non raggiungimento dei valori di legge.

Pertanto è necessario redigere un modello struttura/impianto dell'edificio ed un vero e proprio "progetto energetico", al fine di valutare gli interventi necessari: ciò partendo da uno scambio di idee tra committente e progettista per poi procedere con i calcoli, affinando il modello fino al raggiungimento di tutte le verifiche normative.

 

Caso per caso possono servire vari altri documenti di legge, quali a puro titolo esplicativo si citano la Relazione di Calcolo Ex Legge 10/91, l'Attestato di Qualificazione Energetica (AQE), l'Attestato di Prestazione Energetica (APE), etc. Vi sono, poi, altri elaborati esplicitamente richiesti, tra cui una Asseverazione da parte del progettista che gli impianti/materiali realizzati/utilizzati rispettino tutti i requisiti di legge, nonchè una Asseverazione sulla congruità degli importi con responsabilità ricadente direttamente sul tecnico: ciò proprio al fine di vigilare sull'operato delle ditte, mantenendo alta la qualità dei lavori ed escludendo fenomeni dispersivi.

Ricordiamo, infine, che in alcuni casi si configura l'apertura di un vero e proprio Cantiere Edile, con necessità di ponteggi, comunicazioni in comune, redazione della valutazione dei rischi della sicurezza, Programma di Sicurezza e Coordinamento, ecc.

 

E' assolutamente sconsigliato quindi il fai da te, sia perchè si potrebbero commettere dei gravi inadempimenti, sia perchè si perderebbe il diritto alle agevolazioni! Qualora abbiate qualche dubbio non esitate a contattarci, siamo a disposizione per un consulenza gratuita!

 

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