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Prestazioni energetiche in edilizia novità

Prestazioni energetiche in edilizia novità

 

Il Parlamento UE ha approvato un importante aggiornamento della preesistente EPDB Directive (Direttiva sulle Prestazioni Energetiche nell’Edilizia).

Il provvedimento riguarda tutti noi, in quanto coinvolge gli edifici di nuova costruzione ma anche quelli che saranno avviati a ristrutturazione e riqualificazione energetica. In più ci sono novità per la mobilità urbana e per le emissioni di agenti inquinanti. Ci attendono dunque grandi novità, dal breve fino al medio termine, vediamo in sintesi quali sono.

 

Prestazioni energetiche nell’edilizia: i contenuti dell’aggiornamento della Direttiva EPDB

In linea generale l’aggiornamento impone agli Stati dell’Unione di pianificare (e, soprattutto, di mettere in pratica) proprie strategie nel breve, medio e lungo termine al fine di incentivare l’efficienza della ristrutturazione e riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati.

 

Il macro obiettivo, da raggiungere entro il 2050, è quello di ridurre dell’ottantacinque per cento il livello di emissioni serra di riferimento, ossia quello raggiunto nel (lontano) 1990.

Per aumentare la probabilità di rispettare tale vincolo sono state predisposte due tappe intermedie nel 2030 e 2040.

I principali settori d’intervento sono l’edilizia, la mobilità e l’accesso alle risorse economiche finalizzate al raggiungimento degli obiettivi.

 

Prestazioni energetiche nell’edilizia: gli edifici di nuova costruzione dal 2021 saranno già in regola 

Già a partire dal 2021 gli edifici di nuova costruzione potranno rientrare nei canoni previsti dall’aggiornamento europeo, essendo da considerare NZEB (Edifici a Emissioni Quasi Zero). Questi saranno sostanzialmente  autosufficienti, essendo provvisti di adeguati sistemi di isolamento termico ed efficienti impianti di produzione di energia, muniti di dispositivi automatizzati per regolare e monitorare i parametri di vivibilità degli ambienti interni, come temperatura, umidità, etc.

 

Per quel che riguarda la mobilità, a pertinenza dei nuovi fabbricati dovranno essere installati dei punti di ricarica per veicoli elettrici, che circoleranno in numero crescente nei prossimi anni.

 

Prestazioni energetiche nell’edilizia: finanziamenti intelligenti per edifici intelligenti 

Affinché i piani e le strategie non restino solo delle buone intenzioni ma si concretizzino, il Parlamento europeo ha anche sbloccato una serie di finanziamenti mirati, che premieranno l’effettiva convenienza degli interventi
Ci saranno fondi a sufficienza, ma solo per la “buona ristrutturazione” cioè quella che tende al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra.

 

A tal fine, è previsto che ogni Stato membro si doti di un database in cui archiviare informazioni e indicazioni sulle reali prestazioni energetiche degli edifici. L’Italia, da questo punto di vista, è in buona posizione, avendo già predisposto il Sistema Informativo APE Lazio, che è già stato preceduto dagli omologhi di altre Regioni e presto sarà seguito da quelle ancora non operative, tutti confluenti verso il SIAPE nazionale.

Questo archivio andrà a costituire un riferimento oggettivo - ancorché dinamico - per supervisionare l’efficacia dei lavori svolti sugli immobili.

 

Il principio è quello di rinsaldare l’attinenza e la proporzionalità fra le risorse pubbliche (e private) messe a disposizione dai legislatori e Certificazione Energetica. Un altro motivo, forse neanche il più importante come non lo è il solo ottenimento delle detrazioni fiscali, per tenere in considerazione l’importanza dellaprogettazione energetica e di una consulenza qualificata e competente.

 

Prestazioni energetiche nell’edilizia: il nuovo indicatore europeo di intelligenza energetica 

Lo scoglio più arduo da superare, per arrivare puntuali al traguardo, è costituito dal parco immobiliare preesistente, se si considera che il settantacinque per cento delle case in Italia (tre immobili su quattro) è poco efficiente e molto inquinante.

 

Sempre nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica entro il 2050, un prossimo riscontro è l’introduzione del cosiddetto indicatore europeo di intelligenza energetica (IEIE).

A partire dal 2019 (forse anche il 2020) non basterà solo eseguire materialmente i lavori di efficientamento energetico, ma si dovrà dare conto della loro effettiva incidenza, oltre che con il classico Attestato APE, anche tramite lo smart readiness indicator (o, appunto, IEIE) che dovrà essere fornito a corredo delle informazioni essenziali riguardanti l’immobile in fase di compravendita.
Tale indice è posto a garanzia delle reali prestazioni del fabbricato e di come questi interagisce con la rete dei fornitori.

 

Sono al vaglio della Commissione UE anche misure più restrittive come la predisposizione di ispezioni e controlli e conseguenti sanzioni in caso di mancato o non conforme adempimento delle prescrizioni.

In via preliminare, tuttavia, si potrà ricorrere a consulenze e richieste di informazioni preventive, che ci sentiamo di suggerirvi sempre e comunque, a prescindere da qualsiasi normativa.

 

E infatti, come di consueto, vi esortiamo a chiederci qualunque tipo di approfondimenti e pareri, contattandoci se interessati.

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